I bassi tassi di interesse e la rinnovata propensione delle banche ad aprire i rubinetti del credito stanno rendendo la vita più facile agli aspiranti mutuatari. nonostante ciò, spesso le offerte pubblicizzate agli sportelli non corrispondono all’effettivo costo del prestito. ecco alcune questioni importanti che deve considerare chiunque voglia richiedere un finanziamento
- mutuo, i costi accessori – quando si accende un mutuo ci sono alcuni costi che sono indipendenti dalla banca e devono essere considerati a priori. si tratta dell’imposta sostituitiva dello 0,25% e della parcella notarile, a cui si aggiungono anche le spese di istruttoria e la perizia. a questi costi abbastanza palesi, se ne possono aggiungere altri legati, ad esempio, all’accensione di un conto corrente
- mutuo, polizza incendio obbligatoria e polizza vita- quando si accende un mutuo ci sono dei costi legati alla polizza incendio e scoppia obbligatoria. ma l’istituto di credito può anche richiedere assicurazioni aggiuntive, come la polizza vita e quella sulla disoccupazione, che non si ha l’obbligo di accenderle, né tantomeno di farlo nell’istituto dove si contratta il mutuo. è quindi importante sapere bene a cosa servono tali polizze e se effettivamente è possibile stipularle altrove
- calcolo solvibilità mutuo – perché un mutuo sia solvibile, o meglio lo sia l’aspirante mutuatario, è necessario che si rispettino tre condizioni: un reddito sicuro possibilmente derivante da un contratto a tempo indeterminato, una rata che corrisponda a non più del 30% del reddito, un importo del prestito non superiore all’80% del valore della casa. a questo proposito è importante considerare che lo spread che la banca applica al mutuo è legato anche alla percentuale di prestito richiesta, tra il 50% e l’80% ci possono essere anche quattro-cinque decimi di differenza. infine, bisogna ricordare che la percentuale del finanziamento non è calcolata sul prezzo pagato dal cliente, ma sul valore di perizia stabilito dalla banca
- mutuo, meglio il tasso fisso o il variabile- in questo momento di mercato è il grande dilemma. tanto l’euribor che l’eurirs i due indicatori legati ai finanziamenti a tasso variabile e fisso sono ai minimi storici, la scelta non facile e può dipendere anche dal profilo di rischio del cliente
- mutuo indicizzato all’euribor, i rischi – prima di scegliere il tasso variabile bisogna essere ben coscienti che un semplice aumento di un punto comporta una rata anche notevolmente più cara. se, ad esempio, si inizia con un interesse del 2% e il costo del denaro dopo un anno sale di un punto, la quota di interessi aumenta del 50%
- surrogare un mutuo non è sempre conveniente o possibile- in questi mesi è boom della surroga, ovvero il trasferimento di un mutuo in corso presso un altro istituto di credito. l’operazione è conveniente per qualsiasi mutuo acceso a tasso fisso negli scorsi anni, mentre per i variabili è conveniente solo per quelli con spread superiori al 2,5%. però non è detto che la nuova banca accetti la richiesta di surroga, anzi il tasso di rifiuto è più alto rispetto ai finanziamenti stipulati ex novo. l’istituto surrogante inoltre affronta dei costi e accetta un nuovo cliente solo se è sicuro della sua fedeltà nel tempo